La cannabis come sostituto degli oppioidi

La cannabis, grazie alle sue particolari proprietà analgesiche ed antinfiammatorie, può essere un sostituto degli oppioidi? Questi farmaci invadenti e con potenti effetti collaterali possono essere totalmente sostituiti?

La cannabis ed i suoi effetti come alternativa agli oppioidi

La cannabis presenta importanti proprietà analgesiche e antinfiammatorie, senza particolari effetti collaterali, trattandosi di un prodotto totalmente naturale. Gli oppioidi, al contrario, presentano invadenti effetti collaterali e possono procurare facilmente una dipendenza, i decessi causati dagli oppioidi sono migliaia ogni anno.

Gli oppioidi, alleati e nemici del corpo umano

Gli oppioidi sono una classe di farmaci antidolorifici, derivati dal papavero e dalle sue varianti, sia sintetiche che semisintetiche. Sono moltissimi i farmaci che rientrano in questa categoria, vi elenchiamo i più conosciuti: la codeina, l’idromorfone, la meperidina, la morfina, l’ossicodone e la pentazocina. Sono particolarmente utili ed efficaci contro i dolori intensi e cronici, così come i dolori oncologici. Purtroppo presentano moltissimi effetti collaterali ed è molto comune diventarne dipendenti. A causa dei loro tanti “contro” devono essere assunti solamente dopo un consulto medico.

Quali sono gli effetti collaterali degli oppioidi

  • stanchezza e sonno;
  • nausea e vomito;
  • stipsi;
  • sensazione di prurito;
  • vampate di calore (in particolare al viso);
  • euforia;
  • stato confusionale (in particolare nei pazienti più deboli e anziani);
  • convulsioni;
  • sindrome serotoninergica (caratterizzata da tremori, spasmi, agitazione, sudorazione eccessiva, ipertermia e stato confusionale), quando assunti insieme ad altri farmaci;
  • assuefazione;
  • dipendenza, con rischio di overdose e arresto respiratorio.

Perché la cannabis è una valida alternativa

Secondo uno studio pubblicato nel luglio del 2023 sul sito della National Library of Medicine, l’abuso di oppioidi interessa oltre 16 milioni di persone, causando ogni anno il decesso di oltre 120mila persone. Numeri impressionanti, per quello che dovrebbe essere un supporto medico, ma che troppo spesso si trasforma in un un vero e proprio nemico di chi ne fa uso. Gli Stati Uniti sono fra i luoghi al mondo più colpiti da questi decessi. Secondo un rapporto pubblicato da The Lancet, dal 1999 al 2020, i decessi causati dagli oppioidi (sotto prescrizione e non) sono aumentati di oltre otto volte, causando la morte di oltre 550mila persone nell’arco di 21 anni. Secondo lo stesso report, le morti potrebbero superare i 1,2 milioni entro il 2029, se non verranno prese delle contromisure il prima possibile.

Questi farmaci, facili da reperire ed inizialmente prescritti a livello medico ed ospedaliero, creano nel paziente una tolleranza sempre più alta, che richiede di conseguenza una maggiore quantità di farmaco per poter trarne beneficio. Questo è uno dei problemi alla base di quella che può essere definita a tutti gli effetti un’epidemia mondiale.

La cannabis, grazie alle sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie, è una valida alternativa, più sana e totalmente naturale. La pianta ed i suoi derivati possono essere utilizzati per il trattamento del dolore, riducendo il rischio di dipendenza ed eliminando quello di overdose. Sono sempre di più gli studi a favore della cannabis ad uso medico. Grazie all’introduzione della cannabis ad uso medico negli Stati Uniti le morti per overdose di oppioidi stanno diminuendo di anno in anno, raggiungendo quasi una diminuzione del 35%. Secondo un articolo del 2019 della rivista Economic Inquiry, “The Effects of recreational marijuana legalization and dispensing on opioid mortality“, l’accesso legale alla cannabis negli Stati Uniti ha diminuito fortemente le morti nei consumatori abituali di oppioidi. Sebbene si tratti spesso di cannabis ad uso ricreativo, questo “auto-trattamento” allieva il dolore rendendo meno fondamentali gli oppioidi. La connessione fra la cannabis legale e la diminuzione delle morti per overdose di oppioidi è risultata particolarmente forte e salda.

Gli studi e la sostituzione degli oppioidi con la cannabis

Sono numerosi gli studi a favore di una totale sostituzione degli oppiodi con la cannabis. In una ricerca del 2017 il 97% dei pazienti coinvolti ha ridotto drasticamente l’uso di oppioidi grazie ad una terapia a base di cannabis, mentre l’81% ha affermato che la cannabis terapeutica risultava più efficace contro il trattamento del dolore. Percentuali simili sono state rilevate tra i pazienti che utilizzavano farmaci non oppioidi. La cannabis sembra quindi un alleato per combattere qualsiasi genere di dolore.

Uno studio del 2021 si è invece soffermato su chi ha o non interrotto i trattamenti medici. Il 38% lo ha totalmente interrotto, mentre il 46% ne ha ridotto drasticamente l’utilizzo. Contemporaneamente, il 66% ha affermato di aver riconosciuto nella cannabis una soluzione più efficace, mentre l’85% ha confermato di aver sofferto di effetti collaterali peggiori durante il precedente utilizzo di oppioidi.

La cannabis come alleata per la salute

Sembra proprio che la cannabis possa contribuire al miglioramento della qualità di vita dei pazienti, riducendo allo stesso tempo i casi di dipendenza di oppioidi in tutto il mondo. Grazie alle sue ottime qualità analgesiche ed antinfiammatorie ed alla quasi totale assenza di effetti collaterali, la cannabis può essere un’importante alleata nella cura del dolore dei pazienti, anche di quelli oncologici.

Michelle St. Pierre, dottoranta che ha guidato lo studio alla British Columbia, in una recente intervista al Science Daily ha voluto sottolineare come il trattamento prolungato con cannabis non porti ad una percezione alterata del dolore, come invece fa quello a base di oppioidi. L’alterata percezione del dolore è alla base di un uso sempre maggiore e prolungato dei farmaci a base di oppioidi, l’eliminazione di questo effetto collaterale può aiutare a non prolungare inutilmente nel tempo le cure per il dolore.

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